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Caso Genoa nuova regola per il calcio, Speranza: “Protocolli da rispettare”

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Il Ministro della Salute Speranza parla in seguito ad una positività in Serie A dove è stato deciso per il rinvio del match Genoa-Torino a causa di 15 tesserati liguri risultati positivi al test da coronavirus

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Foto: Calcio & Finanza

Come riporta Calcio & Finanza, dopo un Consiglio durato meno di un’ora la Lega ha deciso di rinviare la sfida fra Genoa e Torino in programma sabato, dopo che tra i tesserati della società ligure si sono registrati 15 casi di positività, di cui 11 fra i giocatori. A seguito di questo episodio, la Lega Serie A ha deciso di adottare una nuova regola. Questa, scrive il Corriere della Sera, prevede che ogni club che patisca il contagio di 10 o più giocatori nell’arco di una settimana, avrà nel corso della stagione la facoltà di chiedere il posticipo della partita una sola volta.

Speranza: “Protocolli da rispettare”

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Foto: calciomercato.com

In generale, scrive invece Sky Sport, verrà applicata la norma UEFA già utilizzata nelle competizioni europee: si gioca con almeno 13 calciatori sani (12+1 portiere). Nelle altre situazioni, una squadra che non potrà scendere in campo subirà lo 0-3 a tavolino. La medesima norma si applicherà in Coppa Italia ma solo nelle sfide di semifinale o finale. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, prima di entrare questa mattina allo stabilimento Sanofi di Anagni (Frosinone), dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid, ha risposto alle domande sul rischio di un possibile stop al campionato in caso di altri casi di positività tra i giocatori, dopo il caso delle 15 positività in casa Genoa: ai 14 positivi di lunedì, ieri si è aggiunto Valon Behrami.

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Foto: goal.com

“Io penso che ci sono i protocolli che dobbiamo rispettare. Come sapete abbiamo regole molte ferree che ci hanno consentito di fare ripartire il campionato di calcio. Le indicazione del Cts devono essere rispettate da tutti”, ha dichiarato Speranza. Per quanto riguarda la possibilità di far tornare il pubblico negli stadi, l’idea del ministro è chiara e ferma: “Personalmente ho una posizione molto rigida sulla partecipazione del pubblico, su cui dobbiamo essere molto attenti. La priorità in questo momento è la scuola. Le abbiamo riaperte da poco di due settimane, dobbiamo valutare l’impatto nel Paese e inizieremo a farlo solo in questi giorni. Io insisto, la priorità sono le scuole e non gli stadi”.


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