martedì 22 10 24
spot_img
HomeSalernitana M. Caputo: "Basta poco ad accendere la passione dei tifosi"
spot_img

[VIDEO] M. Caputo: “Basta poco ad accendere la passione dei tifosi”

spot_img
spot_img
spot_img
spot_imgspot_img

Caputo: “Il tifoso salernitano non è stupido”

A cavallo tra la Salernitana di Aliberti e l’embrionale Salernitana di oggi, quella blaugrana del Salerno Calcio, c’è stato Massimiliano Caputo. Ex dei granata e del Brescia, lo abbiamo contattato per un’intervista.

Ciao Massimiliano, come stai?

“Ciao. molto bene, grazie. Dopo aver smesso di giocare finalmente ho ritrovato i piaceri della tavola (ride).

Dopo aver smesso di calcare i campi hai conseguito il patentino per allenare. Dove sei impegnato ora?

“Al momento ho avuto solo qualche proposta di lavoro presso delle scuole calcio della zona qui a Napoli, per il momento le ho declinate; mi piacerebbe allenare in un settore giovanile ben organizzato. Allenare i ragazzi è bellissimo, sono come delle spugne e apprendono velocemente”.

Sei tra i pochi calciatori ad aver indossato sia la maglia granata che quella blaugrana, entrambe riconducibili a Salerno. Ora, che la stessa società ha fatto sforzi notevoli per Salerno, sembra tirare indietro la gamba per entrare nel calcio dei grandi, eppure Salerno lo meriterebbe. Qual è la tua opinione poiché hai vissuto da vicino l’attuale dirigenza ma conosci anche bene cosa sono in grado di dare i supporter granata davanti ad obiettivi chiari?

“Che parolone ‘blaugrana’ (ride). Sono senz’altro orgoglioso di aver indossato entrambe le maglie. Nella prima esperienza, quella del campionato 2003-2004 con Aliberti al timone, era una signora squadra e aveva un ds eccezionale, Carmine Longo che purtroppo non c’è più. In quella squadra c’era gente importante per la Serie B, come ad esempio Bombardini e Di Vicino, e poi aveva un settore giovanile di alto livello; da là  uscita gente che ha fatto un certo tipo di carriera, come Cardinale e Molinaro. Anche quella attuale, volesse, potrebbe ambire ad un settore giovanile ottimo grazie ad un bacino di utenza così grande come la provincia di Salerno. Detto ciò, credo che non ci voglia poi molto ad accendere la tifoseria della Salernitana, obiettivi chiari e poi… sì, qualche soldo lo devi spendere. Il tifoso salernitano non è stupido e qualcosa glielo devi dare per portarlo allo stadio”.

Non c’è ancora la matematica e si può essere sempre risucchiate ma a cinque giornate dal termine, con un po’ di attenzione, si può dire che anche quest’anno Salernitana e Brescia sono salve. Ti aspettavi qualcosa di più?

“La Salernitana aveva iniziato bene, poi ha avuto qualche passaggio a vuoto, si è ripresa per poi inanellare ancora qualche risultato negativo; la costanza è fondamentale per fare un buon campionato. Il Brescia, negli ultimi anni, sta rischiando molto, invece. Attingono molto dal settore giovanile e gli sta andando bene, così facendo riescono ad avere quella plusvalenza per fare il campionato. Penso che alla fine entrambe si salveranno perché il vantaggio sulle ultime, se pur non grandissimo, sia gestibile con cinque giornate di campionato da disputare ancora. Certo però che dietro stanno correndo. Mi dispiace, invece, per Luca Fusco: per la Pro Vercelli, dopo la sconfitta di Chiavari, si fa davvero dura”.

Grazie Massimiliano. Ora ce lo fai un bel saluto?

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
spot_img

Notizie popolari