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Intervista a Roberta Diodato: una salernitana in Serie A

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Roberta Diodato, laterale con il vizio del gol, in estate è approdata nella massima serie di calcio a 5 femminile. La calcettista salernitana, dopo diverse stagione di alto profilo disputate in maglia granata è stata ingaggiata dal Montesilvano. La squadra abruzzese, che ha vinto lo scudetto nella stagione 2015-2016, ha puntato forte sulla Diodato, che in carriera vanta esperienze anche nel mondo del calcio ad 11. La squadra bianco-azzurra pescarese, nuovo team dell’ex calcettista della Salernitana, in stagione ha alzato al cielo la Coppa della Divisione, arricchendo cosi il suo palmares. Abbiamo raggiunto, per una breve intervista, Roberta Diodato, atleta classe ’94, apparsa entusiasta dopo la stagione trascorsa in riva all’Adriatico.

L’intervista con la calcettista salernitana Roberta Diodato

Roberta Diodato oggi è una laterale approdata nella massima serie,  come ti sei avvicinata al calcio a 5 femminile?

«Ancora oggi non ho ben precisa l’idea di come il calcio sia entrato a far parte della mia vita. Fin da quando ero bambina, mia madre ha sempre cercato di spingermi a praticare la danza e a coltivare la passione per il ballo finché non ha ceduto. Amo lo sport nelle sue innumerevoli forme, ne ho praticati tanti e diversi a cui ancora oggi dedico molto del mio tempo libero. Il mio cuore batteva forte, però, solo quando guardavo le partite dell’Inter, di cui sono diventata tifossissima, alla tv, con mio padre. Spesso, inoltre, seguivo gli allenamenti di mio fratello più piccolo, alla scuola calcio dove poi ho trascorso gli anni della mia adolescenza e crescita calcistica. Credo di attribuire a loro la nascita di questa mia passione e forte ambizione. Nessuno in famiglia, però, ha mai giocato a livello agonistico e nessuno ha mai pensato di intraprendere una vera e propria carriera».

Le tue esperienze ti hanno portato a giocare con la maglia della tua città, che ricordo hai della Salernitana Femminile? 

«Custodisco nel mio cuore tantissimi ricordi legati alla mia esperienza calcistica a Salerno. Faccio fatica a citarne solo uno, quindi vorrei provare a rispolverarne un paio. Indimenticabile il mio primo goal, all’esordio a 14 anni, in un campo di calcio a 11,  con un tiro dai 25 metri in terra siciliana contro l’Acireale. Rammento con nostalgia la vittoria del campionato, l’anno seguente, condita dalla conquista del titolo di capocannoniere. Le emozioni provate sul rettangolo verde, che prima era stato di terra battuta, qualche anno dopo, le ho rivissute sul parquet. Non potrò mai dimenticare il poker contro la Fulgor Octajano. In primis perchè ha contribuito a portare a casa una vittoria molto importante, poi per il pallone della partita, portato a casa, firmato da tutte le mie compagne di squadra. Il goal all’esordio dello scorso anno resta forse il più importante della mia vita, perché avvenuto dopo uno stop di 6 lunghi mesi dovuto all’intervento subito al legamento crociato».

Quest’anno esperienza in massima serie con il Montesilvano, come è andata e come te l’aspettavi? 

«All’ esordio con lo Sporting Lokri. quando ho fatto la Serie A la prima volta qualche anno fa, ho segnato proprio contro il Montesilvano il gol del pareggio, nella gara vinta da noi per 3 ad 2. Posso dire che ho ancora tanto da imparare, ma in questi mesi con il Montesilvano mi sento di esser migliorata e sono felice di ciò. È una squadra di altissimo livello ma per me non è un punto di arrivo piuttosto di partenza.  Una partenza che si è rivelata delle migliori dato che le ultime partite che abbiamo giocato, prima di questa quarantena, sono state proprio quelle che ci hanno portato a vincere il primo titolo dell’ anno. Il primo per me di calcio a 5, ovvero la prima Coppa della Divisione. Amo le sfide e di proposito mi sono voluta catapultare in qualcosa di più “grande”. L’ho scelto per competere con giocatrici di alto livello, e soprattutto per misurare il mio e cercare di ripagare in qualche modo tutti i sacrifici fatti nel corso degli anni. La scoperta più bella per me è stata Lucilea, mia compagna di squadra, plurititolata, umile e con tanta esperienza quanta la sua voglia di allenarsi e darmi consigli». 

 È tanta, a tuo parere, la differenza rispetto alla A2, cosa ti ha colpito maggiormente in Serie A?

«Le principali differenze tra serie A2 e Serie A? Secondo me si riscontrano, oltre che nella struttura della società e dello staff, negli allenamenti. Nella massima serie sono molti di più e soprattutto più intensi. In pratica si passa dal fare tre allenamenti settimanali a cinque, sei, più la rifinitura il giorno prima della gara. Diventa  tutto più curato nei dettagli, in particolare per quanto riguarda la tattica. Diventi un professionista a tutti gli effetti, anche se non vieni riconosciuto come tale. Questo purtroppo vale un pò per tutto il calcio femminile in generale».

Come si prospetta il futuro di Roberta Diodato? Quanto ti manca il parquet?

«Il futuro al momento è incerto per tutte le società. Non sappiamo neanche se questa stagione è ufficialmente finita e questo potrebbe portare ad ulteriori rallentamenti. È certo che il futsal manca tanto, e che scalpita in me la voglia di ritornare a fare ciò che più amo. Ci dovranno essere in primis sicurezza e tranquillità, perché la salute resta la cosa più importante. Ora pensiamo a debellare completamente questo virus, per parlare del resto è ancora troppo presto. Nel frattempo io continuerò a non farmi mancare la compagnia del miglior amico, il pallone».

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Christian Vitale
Christian Vitalehttps://www.salernosport24.com/author/christian/
Christian Vitale è un giornalista pubblicista che collabora con la Redazione di SalernoSport24 dal dicembre 2019
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