Conferenza stampa di presentazione di Breda e Valentini, accompagnati dall’amministratore della Salernitana, Maurizio Milan.
Conferenza stampa con Breda, Valentini e Milan
Maurizio Milan: «I motivi di cambio sono chiari, i risultati parlano di cose diverse rispetto all’obiettivo di rilancio. Abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica perché serviva qualcosa di diverso.La scelta ricaduta su Roberto Breda è legata al suo legame con la piazza e per la già sua lunga esperienza sulle panchine della Serie B».
Valentini: «Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data, da oggi sono a vostra disposizione. Conosco Breda e con lui c’è feeling professionale, abbiamo lavorato già insieme ma nel calcio il passato non conta, conta il presente. In queste categorie serve la forza, non servono le figurine. Sono uno che si alza alle 6 e sono a disposizione fino a mezzanotte. Quello che è successo nel passato non ci interessa. Noi vogliamo una squadra di assatanati. Chiuso qui andremo al campo per parlare con i giocatori».
Milan: «I contratti fatti a sei mesi sono stati fatti perché io e la proprietà siamo uomini d’azienda, più si va avanti e più si cambia e le cose cambiano repentinamente. Stiamo cercando il ‘professionista’ che possa darci la dimensione alla quale ambiamo. Quando si entra in corsa e in emergenza si guarda più ai fatti concreti, loro hanno accettato questa sfida e l’ambizione è che sia un percorso molto lungo, e il nostro programma è di tre anni. Per cui stiamo cercando le persone che possano farci crescere in questi tre anni. Il nostro ringraziamento a Petrachi perché ha fatto un buon lavoro nella fase estiva. Abbiamo fatto un cambio perché non ci convinceva il prosieguo. Petrachi è un professionista e sono convinto che potrà trovare altri lidi dove proseguire il suo lavoro».
Arriva la telefonata per la Salernitana. Nei pensieri successivi le è passato per la testa quel campionato con l’epilogo della gara col Verona?
Breda: «Fece male, per ché non ci diede un risultato inseguito tutto il campionato tra mille difficoltà. Tanti ragazzi avevano giocato gratis e anche dopo per molti è stato complicato riprendersi. Ma capita che nello Sport si creino dei legami importanti. Mi metto in gioco qui e so che mi gioco tanto perché non si vive di ricordi. Ho sempre guardato la Salernitana in modo particolare. Lo scorso anno a Terni non ci siamo salvati per poco, il budget era di 100mila euro».
«C’è già stato un riavvicinamento in passato, ero davvero vicino a tornare a Salerno: il direttore sportivo di allora (Angelo Fabiani, campionato 2017-2018, ndr) mi scelse per sostituire Bollini prima del derby di Avellino. Non guardai la partita, mi informarono del parziale 2-0, per cui già mi sentivo sulla panchina… poi finì diversamente. Il calcio è programmazione, ma è anche fatto di episodi».
Breda: «Io non sono stato solo calciatore ma anche allenatore, e da mister ero qui in una situazione non facile in cui ne vedemmo di tutti i colori. Mi fa molto piacere sapere che sono stato scelto per la mia professionalità e non per la mia storia qui a Salerno. Leggo questo momento come una grande opportunità. Questa non è una rosa da buttar via e ne sono convinto, ma sicuramente da migliorare. È chiaro che già oggi vorremmo dei giocatori nuovi, ma vorrei valutare prima il gruppo che ho. Una proprietà forte come quella attuale credo che a Salerno non ci sia mai stata».
«So che siamo noi sul campo a portare entusiasmo sul campo. Da allenatore ho giocato in piazze calde e riconosco una unità d’intenti a Salerno che altrove non ho trovato. Al centro del progetto c’è l’allenatore e la squadra, logico che la società ci dà una mano e che saremo noi a portare i tifosi a darci una mano, ma siamo noi a dover tracciare una linea. Sappiamo che questa è uno stadio in cui se interpreti la gara in una certa maniera poi non sei più in 11 a giocare le gare. Sappiamo che c’è da far tanto, so che non si vive di rendita ma che ogni giorno c’è da dimostrare».
Valentini: «Vivere a stretto contatto con un allenatore e poi non sceglierlo per questo incarico sarebbe stato un male. Quando ho fatto il suo nome alla società, ho saputo che loro lo stavano già attenzionando. Quando arrivi da fuori sei più pulito mentalmente. Quei giocatori che oggi potrebbero sembrare un buco neo poi invece non lo sono. Le rivoluzioni non si fanno a gennaio. Qualche volta si fanno in estate. I rinforzi vanno fatti nel momento giusto altrimenti si fa un danno. Non dico il budget per non dare vantaggi ai miei avversari, ma posso dire che ho un ampio budget».
Milan: «Veniamo da una annata complicata. Nelle prossime settimane è mia intenzione fare dei correttivi dal punto di vista organizzativi. Fimmanò fa parte dell’area scouting da molto tempo, non è mai uscito. Deciderà Valentini se avvalersene. Ho accolto la disponibilità di Gerardo Soglia e valuteremo nei prossimi giorni come avvalercene. Per quanto riguarda il pres. Busso ha delle deleghe diverse da quelle che può avere un comune dirigente di una società, non è quel tipo di figura mitologica del presidente che sta a bordocampo. Al momento non ci sono trattative per la cessione in parte e totale del club».
Breda: «La storia rimane e quel che abbiamo vissuto è marchiato sulla pelle, ma bisogna guardare avanti. È vero che ci sono stati tanti cambi, è una società nuova nel calcio. Quando retrocedi è quasi scontato che bisogni fare un certo tipo di percorso, ma poi nei fatti non è così. Ogni partita è un percorso di crescita sia individuale che di gruppo. Sta a noi creare quel tipo di crescita».
«Io non ho dei vincoli tattiche assolute. lo scorso anno giocavamo con la linea a 4. Ho delle idee e le seguo all’interno delle possibilità che ho. Noi allenatori dobbiamo avere più soluzioni possibili per poi trovare il vestito migliore. Quando arrivai a Salerno avevo 24 anni, ero stato allenato da gente come Boškov, Bianchi, conoscevamo il gioco di Scoglio… poi arrivai qui, c’era Delio Rossi che non lo conosceva nessuno. Rossi codificava ogni momento della partita. Lo scorso anno a Terni c’era una situazione un po’ diversa e giocavamo con quattro giocatori 2004 e Amatucci era uno di questi».
Valentini: «I giocatori devono estremamente motivati, ma devono riguardare tutti. Le più grandi soddisfazioni me le hanno date calciatori che proverò a portare a Salerno perché sono giocatori con i quali un allenatore lavora con piacere».
Breda: «Noi creiamo l’ambiente in cui i calciatori diventano squadra. Guardate i campionati che stanno facendo Carrarese, Juve Stabia e Spezia che lo scorso anno si salvò al posto della Ternana. Tutte le componenti di questa società vogliono una squadra vincente».
Valentini: «Se la Salernitana ha 18 punti è perché ci sono problemi. Interverremo sul reparto offensivo senz’altro, nel mercato di gennaio bisogna fare interventi chirurgici. Se in estate puoi sbagliare, a gennaio no».
Milan: «Quando si fanno delle scelte come le interruzioni percorso si guarda prima di tutto la persona. La scelta di sollevare Petrachi si è consumata nel tempo, nell’assenza di risultati. A Catanzaro non avevamo in testa di cambiare. Non ne abbiamo mai fatto una questione economica, tant’è vero che la soluzione che abbiamo trovato gli garantisce la continuità economica che gli permetteranno di trovare un’altra opportunità lavorativa con tranquillità».
Valentini: «Da oggi ci metteremo a lavoro per i rinforzi e vedremo. Sicuramente prenderemo 3/4 giocatori nuovi. Non mi è stato chiesto di cedere poi acquistare. Ma cedere per acquistare dovrebbe essere il modus operandi di ogni club. In ogni azienda i soldi non si bruciano».
Milan: «Stefano si è reso un periodo di riposo. Il suo ruolo all’interno del settore giovanile sarà occupato da un altro professionista e ne parleremo a breve col direttore. Ho qualche idea in testa, ne parlerò con lui».
Breda: «Lorenzo è un giocatore importante e non l’ho sentito, ma è soprattutto un ragazzo eccezionale. Verde ha le caratteristiche per essere utilizzato in tanti modi. Mi piaceva il principio di Martusciello, poi puoi partire da un’idea per evolverne un’altra».