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Bombardini: “Voglio rivedere quella curva esplodere di gioia”

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Davide Bombardini parla della Salernitana, del Palermo e delle emozioni vissute

Il primo gol in maglia granata lo mise a segno contro il Torino. Un calcio di rigore che neanche spettava a lui tirare ma fu spinto, sul dischetto, dal coro “Bombardini fa gol”. Solo 4 le reti in 58 partite e due campionati non brillanti per la formazione granata eppure ancora oggi “Bomba”, così chiamato dai tifosi, è uno dei giocatori più amati ed apprezzati. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo contattato perché anche lui ha indossato le maglie che domani sera apriranno la stagione dell’Arechi.

Meno di 24 ore all’incontro fra Salernitana e Palermo, che ricordi hai delle annate sportive passate con indosso quelle maglie?

“Salerno e Palermo sono le due piazze dove ho vissuto i periodi che ricordo maggiormente. Due piazze calde come piacciono a me, quelle che mi hanno sempre spinto a dare il massimo in campo. Palermo fu il periodo della mia consacrazione sportiva e con i rosanero ho vinto un campionato mentre a Salerno ho raggiunto solo la salvezza, eppure nonostante il momento non esaltante ho nel cuore la città ed i suoi splendidi tifosi”.

Domani apriranno il loro campionato scontrandosi. Cosa pensi delle due formazioni e come, secondo te, si sono mosse sul mercato?

“Reputo buono il mercato del Palermo, anche perché ha richiamato sulla panchina Tedino che lo scorso anno stava facendo bene. Nonostante ciò penso che non ammazzi il campionato. E’ una delle squadre che vedo al vertice ma faticherà e non poco. Il campionato di B è difficile per tutti, non ci sono più le certezze di una volta. Esistono tante sorprese sul campo e non sempre la squadra più forte sulla carta è quella che ottiene i risultati. Poi manca anche l’entusiasmo di una volta, quello che ti spinge ad ottenere il massimo. Lo stadio vuoto è solo lo specchio della società attuale. A Salerno, invece, basta poco per accendere gli entusiasmi, basta allestire una squadra che possa almeno lottare per i play-off per riaccendere quella platea che in passato ha fatto differenza. E’ dura fare pronostici ma vedo che rispetto al passato l’asticella in casa granata si è alzata e siamo tutti ottimisti”.

Anche a Salerno però non esiste più il tifo di una volta. Molti si sono allontanati sentendosi presi in giro dalla società. Cosa pensi?

“Gli ultimi campionati mediocri perché, non prendiamoci in giro, tali sono quelli da metà classifica e salvezza nelle giornate finali, allontanano chiunque. Il tifoso granata ha avuto poche soddisfazioni in questi campionati ed è anche giusto che chi va sempre allo stadio pretenda quel qualcosa in più. La A è lontanissima da tanto tempo e da allora Salerno ha vissuto tante delusioni, per questo è arrivato il momento di far tornare il tifoso a sognare. Se avessi soldi tali da poter investire lo farei prendendo la Salernitana perché quei tifosi amano e vivono per la squadra. Io vorrei rivedere e rivivere quella carica che solo l’Arechi pieno sa dare”.

Cosa pensi del mondo calcistico di oggi?

“Del calcio attuale, quello che mi fa più male è vedere, partendo dalla serie A, le formazioni senza quasi calciatori italiani. Purtroppo il calcio che amo io, quello romantico, quello fatto di calciatori bandiere è finito da tanto. Ora è praticamente impossibile legarti a qualche calciatore, non fai in tempo a vederlo scendere in campo che magari cambia squadra. Ogni sei mesi cambia tutto”.

Testimonial a gennaio scorso del progetto “maglia numero 10”.

“Un progetto creato proprio per parlare del numero 10 di una volta che nel calcio moderno non esiste quasi più. Quel ruolo è quasi del tutto scomparso visto che si preferisce giocare un calcio con le tre punte. Eppure il fantasista era il giocatore che faceva divertire in campo, quello che riusciva a fare la differenza e sapeva vince le partite anche da solo. Vedi i vari Baggio, Mancini, e andando oltre Maradona. Oggi mancano i giocatori che hanno quelle qualità. Rosina ha il 10? Beh, lui fa parte ancora di quei pochi calciatori del vecchio stile, può cambiare la partita”.

Lontano dai campi, nessun progetto per Il “Bomba” granata?

“Per quanto mi riguarda ho avuto qualche richiesta ma nulla che mi abbia entusiasmato. Finché non trovo il progetto che piace a me preferisco stare fuori. Così magari ho più tempo per venire a Salerno”.

Salerno ti aspetta sicuramente a braccia aperte. Allora ti rivedremo da spettatore all’Arechi. Manchi da molto?

“Mi è dispiaciuto non esser presente a Salerno questa estate per la partita con le vecchie glorie ma avevo già preso un impegno. Spero di tornare presto davvero in quello stadio, rivivere e rivedere quella curva esplodere. Quando mi fermo a pensarci sento ancora nelle orecchie e sulla pelle quei brividi che sapeva trasmettere la Sud. Si avvicina il Centenario, ecco, spero che si faccia qualcosa di grande e di esserci”.

Salerno aspetta Bombardini, aspetta di rivedere con lui quella curva in festa e non solo per festeggiare i 100 anni di nascita, ma per scrivere un’altra pagina importante nel libro della storia granata.

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