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Benevento, Inzaghi: ‘Vogliamo la A’. Vigorito: ‘Torneremo dove meritiamo’

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Filippo Inzaghi, tecnico del Benevento, è intervenuto ai microfoni di SkySport a margine della festa per il compleanno del club sannita:

Benevento, Inzaghi: ‘Puntiamo alla Serie A’

‘I 90 anni del Benevento? Sono appena arrivato ma sono onorato di essere qui per un compleanno così importante. Spero di festeggiare qualcosa di altrettanto importante a fine stagione. Siamo tutti qui per lavorare bene. Obiettivo Serie A? Qui c’è un programma. La massima serie la vuole anche l’Empoli, il Frosinone, il Chievo, il Perugia o la Cremonese. Ce la giocheremo, ma quello che mi è piaciuta è la programmazione e la voglia di arrivare in alto. E non ci proveremo. Ancelotti? Ci sentiamo spesso. Lui è stato importantissimo per me. Lui è un icona per noi allenatori e spero di vederlo al più presto e quando non gioco faccio il tifo per lui. La Lazio di mio fratello? Ho visto un’ottima squadra. Ho visto il derby e credo che avrebbero meritato la vittoria. È bello vedere quello che ha costruito. Belotti centravanti della Nazionale? Mi piace come gioca. È un giocatore che ci mette sempre il giusto spirito. Cito anche Immobile che mi piace tantissimo dopo anni e anni che segna tanto. La maledizione della 9 del Milan? Scherzando ieri dicevo che appena torno a Milano gli darò personalmente la maglia numero nove. Scudetto? Vedo più equilibrio rispetto agli anni scorsi. Inter e Napoli si sono avvicinate moltissimo alla Juve che rimane comunque una squadra fortissima. Per il quarto posto invece ci sarà grande lotta’.

Il presidente Vigorito: ‘Torneremo in A più forti’

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito intervistato da Radio Punto Nuovo ha parlato dei 90 anni del club campano e dei suoi 13 alla guida della società:
‘Credo che le cose bisogna farle e non annunciarle. Ci siamo mossi bene per essere competitivi come lo siamo da 13 anni a questa parte, poi la palla è rotondo e decide lei. Quello che possiamo promettere è grande impegno e qualità per tutto l’anno, i valori sono certo che usciranno alla distanza e ci sarà modo e tempo per esprimerli sul campo. Serie A? Ci siamo arrivati troppo presto e ne abbiamo pagato le conseguenze, ora vogliamo tornarci, ma con un’organizzazione diversa per sfruttare al massimo il nostro essere provinciale. Oggi il calcio è un po’ diverso, appartiene a grandi multinazionali, un grande business. La sana passione provinciale che spinge lo spettatore allo stadio, con oltre 8.000 abbonati quest’anno, penso siano le radici di ognuno di noi. Non bisogna perderle. Noi ci mettiamo il nostro, le autorità dovrebbero guardare anche un po’ verso questi club provinciali, chiediamo una più equilibrata redistribuzione’.
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