L’ultima recita della stagione, la più attesa, la più temuta: Agropoli e Antoniana sul parquet per gara-3 della finale play-off della Serie D di basket.
Basket, Serie D: Agropoli esulta davanti alla sua gente
Al PalaGreen di Agropoli la sfida che ha deciso la vincitrice dei play-off della Serie D di basket.
Un trionfo inatteso e, forse proprio per questo, esaltante: la Polisportiva allenata da Alberto Di Concilio ritrova un posto nella borghesia del basket campano, superando nel match decisivo della serie la Bio Verde Antoniana. 99-78 il verdetto del segnapunti.
Nei primi minuti di gioco, i delfini soffrono l’aggressività del quintetto vesuviano, che prende anche il comando delle operazioni sull’asse Di Capua-Di Somma.
I padroni di casa, però, escono fuori alla distanza, calando le carte delle transizioni veloci e della coralità. L’intesa tra i gemelli Salerno – corroborata dai canestri di Palma e Spinelli – è la chiave della prima fuga della Polisportiva, che allunga in maniera decisa proprio alle porte dell’intervallo lungo.
Raggiunto il +20, i tirrenici continuano a martellare il canestro dei napoletani dalla media e dalla lunga distanza. In difesa, poi, Agropoli non concede mai tiri aperti agli avversari, a cui non basta l’ultimo guizzo d’orgoglio dei veterani per evitare la resa: i 900 tifosi biancoblù si regalano una notte di festa.
Di Concilio: “I ragazzi hanno avuto un altro passo nei play-off”
Intervistato in esclusiva dal nostro giornale, Alberto Di Concilio ha analizzato le ragioni di un trionfo sul quale pochissimi avevano scommesso all’alba del campionato.
Qual è stato il segreto di questa promozione, che riscatta anche la Polisportiva dopo anni difficili?
«Anche a costo di apparire banale, la forza del gruppo è l’ingrediente che ci ha consentito di andare fino in fondo. La squadra è formata da giocatori del posto uniti da una fortissima amicizia anche fuori dal campo. L’intesa tra i senior e i più giovani ci ha dato una grossa spinta per raggiungere un traguardo impensabile all’inizio della stagione: nei nostri programmi, infatti, c’era la volontà di favorire la crescita dei ragazzi del vivaio».
Che cosa ha contribuito alla crescita dei suoi ragazzi durante la stagione?
«È senz’altro cambiata la nostra mentalità, come si può evincere anche dall’andamento dei play-off, che abbiamo giocato con straordinaria intensità. Oltretutto, abbiamo vinto questo campionato senza ricorrere al mercato: chi ha giocato con noi, infatti, faceva già parte del nostro progetto tecnico e lo ha fatto per amore della propria città. A mio modo di vedere, quest’ultimo aspetto avvalora una volta di più il risultato che abbiamo ottenuto».
Quando ha cominciato a pensare che il salto in C Silver fosse un obiettivo concreto?
«Ho cominciato a pensare alla promozione subito dopo il quarto di finale contro la Crisco Barra, perché la squadra si era compattata dal punto di vista tattico: avevamo capito come giocare le partite decisive della stagione. Questo ci ha consentito di raggiungere un certo equilibrio tra attacco e difesa. E poi, se ne facciamo un discorso di voglia e di ritmo, i ragazzi avevano un altro passo rispetto ai nostri avversari».