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Ascoli, Delio Rossi si presenta e ricorda Breda: “Apprezzo la sua persona”

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Delio Rossi si presenta alla stampa come nuovo allenatore dell’Ascoli.

Delio Rossi ricorda Breda: “Apprezzo la sua persona”

Si è presentato Delio Rossi alla guida del suo nuovo team, l’Ascoli. Nella conferenza di presentazione non ha potuto non parlare del suo vecchio atleta e attuale mister del Pescara, Roberto Breda. La conferenza arriva direttamente dal sito ufficiale del club bianconero: «Chi mi conosce sa che sono un po’ orso, ho un brutto rapporto con tecnologia e telefono. Dato che alleno da qualche anno ho conosciuto tanti dirigenti e calciatori, avrò 500 contatti sulla rubrica, ma ho solo 5-6 numeri di calciatori, non sono uno che chiama alle ricorrenze, a Natale e a Pasqua. Roberto è stato mio calciatore, ma, quando alleni il rapporto allenatore-calciatore per forza di cose non è alla pari, c’è una gerarchia. Inoltre la carriera dei calciatori dipende da te e la tua da loro. Quindi quando Breda non è stato più mio giocatore ho potuto apprezzarne anche la persona, era ed è un giocatore intelligente, ora sicuramente sarà un allenatore intelligente e se in questi giorni ha parlato bene di me mi fa piacere e lo ringrazio per questo».

Tante le sfide che lo vedranno protagonista “ex” ma tra queste sembra non ricordarsi di Salerno: «Pescara, Lecce, Bergamo, Palermo, Firenze, Roma. A uno con la mia carriera capita quasi sempre di essere l’ex di turno. Sono rimasto legato a tutte le squadre che ho allenato e quindi anche al Pescara. Sarà una sfida fra due squadre che non pensavano di trovarsi in questa posizione di classifica, ma da lì a dire che basta cambiare allenatore per invertire la tendenza ce ne passa. E’ sempre il campo a decidere. Per me è importante innanzitutto l’allenamento di oggi pomeriggio, poi la partita col Pescara e poi quella dopo. Non vorrei che passasse che è la partita della vita, quella da dentro o fuori, quella da ‘o si vince o si muore’. Per come intendo il calcio anche oggi è l’allenamento della vita. Ma non vorrei dare troppa responsabilità, anche perché il calcio lo devi giocare in maniera serena, non è una guerra».


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