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Andrea Russotto: “Salerno resterà sempre un rimpianto”

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Andrea Russotto, quel talento mai esploso del tutto, ci racconta le sue esperienze fra Crotone e Salerno

Nel 2007 il suo nome compare nella lista stilata dal mensile inglese World Soccer; Andrea Russotto è tra i cinquanta giovani più promettenti del panorama calcistico internazionale. Il centrocampista romano da allora di strada ne ha fatta ma, sicuramente al di sotto delle aspettative che si erano create su di lui. Certo le componenti per esplodere in questo mondo non sono poche, evidentemente nella sua carriera, iniziata anche in serie A, qualcosa non ha girato nel verso giusto. Il suo arrivo a Salerno era visto come un ennesimo trampolino di lancio per lui e una opportunità per la formazione granata di avere un centrocampista ancora giovane ma con tanta esperienza… alla fine non andò così. A raccontarcelo sarà proprio lui, l’attuale centrocampista della Sambenedettese che abbiamo ascoltato come “doppio ex” della prossima gara della Salernitana.

Fra le tue esperienze in serie B sia Crotone che Salernitana. Cosa hanno dato al Russotto calciatore e cosa all’uomo?

“Sono state sicuramente due esperienze molto diverse. A Crotone sono arrivato che ero molto giovane e con tanto ancora da imparare. Quindi, alla fine, l’esperienza in Calabria mi ha dato tanto dal punto di vista calcistico e mi ha fatto crescere dal lato umano. A Salerno invece ero già grande e purtroppo ho potuto vivermi quella piazza troppo poco. Una esperienza breve ma molto bella per me, anche se resterà sempre il rimpianto di aver vissuto Salerno per poco tempo”.

Qualche ricordo particolare o qualche legame particolare che ti porti dentro?

“Purtroppo, come ti ho detto, ho potuto vivere la realtà di Salerno troppo poco. A Crotone ho potuto incamerare più ricordi, come la gente che vive per il calcio, la società che era più come una grande famiglia. Una realtà molto bella dove tutti aiutavano tutti. Non a caso oggi Crotone è una piazza ambita ed importante. Ci sono dirigenti importanti come il direttore Ursino: una persona fantastica e grande intenditore di calcio”.

Le aspettative, quando sei arrivato in granata, erano alte, eppure una sola presenza in Coppa Italia. Qualcosa non ha funzionato o qualcuno non ha creduto nelle tue qualità?

“Sono arrivato a Salerno che ero molto contento e soprattutto voglioso di fare bene. La vedevo come una grande possibilità di giocarmi le mie chance in serie cadetta dopo la parentesi in Lega Pro a Catanzaro. Credo di avere poche colpe per come siano andate le cose. È stata una scelta societaria alla quale mi sono dovuto adeguare ed ho dovuto accettare. Non so cosa non sia andato, so però che non ho potuto far nulla per evitare che accadesse”.

Nel Crotone hai avuto come compagno Milan Djuric. Che attaccante è e che tipo di gioco, e compagno di reparto, gli serve per esprimersi al meglio?

“Milan è un bravissimo ragazzo ed un grande attaccante. La sua prestanza fisica lo agevola molto nelle palle alte e nel lavoro sporco dentro l’area. È un’arma da sfruttare cercando di mettere in area più cross possibili. La Salernitana ha una rosa importante, fatta di tanti giocatori forti, quindi chiunque gli venga affiancato va bene. Sono sicuro che sia lui che la formazione granata faranno un grande campionato”.

Uscire dal campo fischiato dai propri tifosi può danneggiare un calciatore o invece potrebbe essere uno stimolo maggiore a dare di più per far ricredere gli scettici?

“I fischi, come gli applausi, fanno parte di questo gioco. Un calciatore sa che questo lavoro è fatto così, quindi non deve permettere che una critica possa influenzare una partita o un campionato. Siamo professionisti anche per questo, quindi ci prendiamo ogni forma di apprezzamento e non, continuando sempre a pensare che è il nostro lavoro, la nostra vita, e dobbiamo dare sempre il meglio di noi”.

Quali formazioni ritieni più strutturate per la conquista della promozione in A? E dove pensi possa arrivare questa Salernitana con il mercato fatto dal ds Fabiani? Su quale calciatore punteresti?

“La serie B ci ha insegnato che con il sacrificio e l’impegno tutti possono togliersi delle soddisfazioni. Ci sono sicuramente squadre più strutturate di altre ma anche per loro non sarà facile vincere senza soffrire. Non mi sento di fare nomi di favorite, è una bella lotta comunque. Per quanto riguarda il mercato della Salernitana credo sia sotto gli occhi di tutti il grande lavoro fatto dal direttore Fabiani assicurandosi calciatori importanti ed allestendo una squadra molto competitiva. Per me la rosa della Salernitana è una delle più forti e sono sicuro che faranno un grande campionato. Lì ho un caro amico, quasi un fratello posso dire, che è Andrea Mazzarani; un giocatore fantastico che spero riesca a far innamorare la piazza di Salerno. Gli auguro di fare un grande campionato”.

La prossima gara vede la Salernitana in trasferta a Crotone. Che partita sarà quella dello Scida?

“E’ una partita difficile fra due grandi realtà e due squadre che faranno di tutto per arrivare a vincere il campionato. Il Crotone è oramai una realtà importante come lo è anche la Salernitana: entrambe faranno di tutto per non perdere punti per strada. Sarà una partita avvincente”.

Per chiudere, Andrea Russotto oggi. Aspettative tue e della formazione nella quale militi?

“Sono a San Benedetto, una piazza caldissima con un gran tifo. Qui ho trovato una società seria e molto ambiziosa, quindi spero di fare il massimo per togliermi tante soddisfazioni con questa società”.

 

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