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Anche questo è razzismo: la Juventus vieta lo Stadium ai nati in Campania

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Niente Juventus per i nati in Campania. Dalle colonne di Repubblica, riportiamo il caso che sta incendiando i social di tutta Italia nelle ultime ore.

La Juventus vieta lo Stadium ai nati in Campania

Un coro di no contro la decisione della Juventus di vietare ai nati in Campania la vendita libera dei biglietti del match contro il Napoli del 31 agosto. Un coro più forte di quelli che, di solito, partono dalla curva dell’Allianz Stadium – proprio contro i napoletani – e sono tacciati di discriminazione territoriale. Ad alzare la voce contro la scelta, inedita, ci sono prima di tutto la politica e le istituzioni: “Un provvedimento che ha tutta l’aria di essere una scelta di discriminazione territoriale e sociale. È molto grave che una società sportiva selezioni il pubblico pagante sulla scorta di un fattore arbitrario legato al luogo di nascita”, dice la delegata all’Autonomia della Città di Napoli, Flavia Sorrentino. La Juve insiste di aver informato le autorità e pubblica l’email inviata il 4 agosto in Questura, ma proprio il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, è durissimo: “Si tratta di una misura dubbia e discriminatoria che potrebbe avere anche un valore razzista e che non avremmo mai potuto avallare”. Il prefetto di Torino, Claudio Palomba, che a Napoli è nato, un po’ come l’allenatore bianconero Maurizio Sarri, allo Stadium non potrebbe entrare: “Mi auguro che sia stata una svista e che non abbia conseguenze sull’ordine pubblico. Spero che i vertici della Juve riconoscano l’errore”.

Posizioni ufficiali sulla scelta né la questura, né la prefettura ne avevano espresse perché sia il Gos, il gruppo operativo per la sicurezza, che l’Osservatorio sulle Manifestazioni sportive che dovranno pronunciarsi sulle misure di sicurezza per la partita non si sono ancora riuniti. Proprio per questo la società guidata da Andrea Agnelli avrebbe preso la decisione, poi finita al centro delle polemiche, con intellettuali come Gad Lerner che parlano di “gravissimo precedente di razzismo pratico applicato” e l’attore Salvatore Esposito (il Genny Savastano di Gomorra) che esprime “schifo, vergogna e tristezza”.

La società bianconera si difende spiegando che non è un provvedimento contro i tifosi, di Napoli o Juve poco importa, nati in Campania, ma una scelta cautelativa. A rimetterci però saranno sopratutto le migliaia di persone residenti in Piemonte, e di provata fede juventina, che per il solo fatto di esser nate in Campania non potranno comprare il biglietto: “Se hanno la tessera del tifoso potranno farlo comunque” precisano dalla Juve. La situazione è stata resa più complicata dalla riunione dell’Osservatorio prevista troppo a ridosso del match: “Se avessero deciso delle restrizioni poi sarebbe stato difficile ritirare i biglietti già venduti”. Il questore De Matteis però insiste: “Noi non parliamo con la società per email o telefonate, ma negli organi preposti che sono il gruppo operativo per la sicurezza e l’Osservatorio per le manifestazioni sportive che su quella partita non si sono ancora espresse e comunque non avrebbero mai avallato un provvedimento di quel tipo”.

La società partenopea tace sul caso, ma la politica campana è tutta contro: “Un precedente gravissimo”, secondo il 5Stelle in Regione, Gennaro Saiello, mentre il Verde Francesco Emilio Borrelli annuncia che saranno chiesti chiarimenti al ministero dell’Interno.

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