La Salernitana impatta nuovamente in casa, non riuscendo ad abbattere il muro di un Brescia non trascendentale. Pareggio a reti bianche raccontato nell’analisi del match. La compagine allenata da Colantuono muove un passo in classifica ma resta impelagata in piena zona retrocessione.
Ancora un pari interno per la Salernitana: l’analisi
I Granata non riescono ad avere la meglio di un Brescia piuttosto mediocre. Manovra spesso prevedibile e prestazione non certo positiva per la Bersagliera, raramente pericolosa in zona gol.
Colantuono tra conferme e novità di formazione
Mister Colantuono conferma in parte il canovaccio tattico messo in opera nell’ultima gara con la Juve Stabia: squadra in campo dal 1′ con il modulo 3-5-2, che diventa a cinque in fase difensiva. Rispetto al match con le Vespe sono diverse le modifiche alla formazione iniziale. Dinanzi a Sepe la difesa è composta dal trio Ruggeri, Ferrari e Velthuis, Stojanovic sulla corsia sinistra e Ghiglione su quella destra. In mediana Amatucci in cabina di regia, affiancato dal rientrante Tongya a sinistra, Soriano agisce come mezzala destra con licenza di spingere. In attacco Simy e Braaf. Out per infortunio Verde, Maggiore e Bronn. Il Brescia allenato da Bisoli si schira con un pragmatico modulo speculare: Lezzerini tra i pali, Borrelli e Moncini compongono la coppia d’attacco.
Si gioca in uno stadio Arechi inizialmente semideserto per la protesta dei tifosi granata nei primi 15 minuti di gara, sono 8.616 gli spettatori ad assistere al match (276 ospiti). Arbitra il sig Bonacina di Bergamo.
Primo tempo con poche emozioni e senza reti
Ritmi lenti di gioco, condizionati anche dalla paura di perdere di entrambe le compagini. Ospiti propositivi in fase di ripartenza sugli esterni, granata guardinghi per non offrire il fianco ai lombardi. Stojanovic conclude a lato all’ottavo minuto. Sepe mette i brividi ai tifosi con un’uscita difettosa su azione da corner, palla nel deserto della Curva Sud Siberiano.
I granata provano ad imbastire qualche azione pericolosa, tentando con fatica di sviluppare i tecnicismi della propria organizzazione tattica ma non riescono a trovare il guizzo decisivo negli ultimi sedici metri. Simy è troppo macchinoso, Braaf spesso lezioso. Le Rondinelle agiscono di rimessa innescando la velocità delle punte e concedono il possesso palla prevalente alla Salernitana, che prova ad utilizzare le mezzali per penetrare nella retroguardia avversaria.
Al minuto 26 buona combinazione in area di rigore tra Simy e Ghiglione, il diagonale dell’ex Cremonese finisce non lontano dal palo. Un po’ di affanno talvolta nelle fila di casa nell’eseguire un pressing corale efficace. Al 36esimo Soriano riesce, invece, a rubare palla a metà campo e ad innescare Braaf, uno dei più attivi: il tiro dell’ex Verona impegna il portiere nella deviazione scenica. Poco dopo Amatucci viene toccato al limite dell’area, il direttore di gara lascia giocare.
Col trascorrere dei minuti il Brescia fatica a fare filtro nella zona nevralgica del campo, tanti i palloni persi in fase di impostazione della manovra. La Salernitana imbastisce un’altra buona trama con Amatucci che conclude servito da Simy, Lezzerini si stende a para in due tempi. Grande apertura di Braaf per Ghiglione al 40esimo: i granata non concludono. Manca il guizzo decisivo sotto porta, il principale problema reiterato e conosciuto da inizio campionato.
Nella ripresa la verve si sgonfia
Le energie si scaricano e si azzerano al pari delle idee. La partita scivola senza ulteriori emozioni verso il termine concludendosi sul punteggio ad occhiali. Al novantesimo nuovamente fischi e cori di disapprovazione del pubblico.
Le conclusioni: continua la ricerca di punti e identità
Prestazione ancora nel complesso sottotono per qualità e applicazione al cospetto di un Brescia combattivo ma qualitativamente superabile.
I granata con Colantuono in panchina hanno conquistato finora una vittoria, due pareggi e due sconfitte, viaggiando ad una media non confortante di un punto a partita. I 18 punti in classifica non mutano lo scenario attuale e quello in prospettiva.
Le assenze di diversi giocatori di qualità pesano certamente non poco sull’economia di gioco granata. Ci si attendeva una svolta con il ritorno alla vittoria nell’ultima gara interna del 2024 ed invece la sfida con i bresciani ha ulteriormente mostrato e confermato tutte le carenze di organico ed organizzazione di gioco della Salernitana.
Continua il tempo dei bilanci tecnici e le riflessioni in casa Salernitana. Continua il tempo di valutare cosa non ha funzionato e correre ai ripari per tornare alla vittoria nel prossimo match casalingo col Brescia. La squadra deve continuare a dare il massimo nel pieno delle proprie potenzialità per mettere quanto più fieno in cascina fino a gennaio, dove il protagonista dovrà essere ancora l’operato del DS Petrachi, proprietario permettendo. Le idee e le soluzioni di potenziamento del roster dovranno essere inevitabilmente chiare, così come chiara dovrà essere la posizione della proprietà, spesso poco trasparente nei fatti e nelle intenzioni.
Il tabellino del match
Salernitana (3-4-2-1): Sepe; Velthuios, Ferrari, Ruggeri; Ghiglione (82′ Gentile), Soriano, Amatucci, Stojanovic (65′ Jaroszynski); Braaf (72′ Kallon), Tongya (64′ Hrustic); Simy (82′ Fusco). A disp.: Fiorillo, Corriere, Gentile, Hrustic, Kallon, Njoh, Włodarczyk, Dalmonte, Fusco, Jarozsynski, D i Vico, Sfait. All.: S. Colantuono
Brescia (3-4-2-1): Lezzerini; Papetti, Adorni, Cistana; Dickmann, Bisoli, Verreth (55′ Besaggio), Corrado (86′ Calvani); Moncini (55′ Bianchi), Galazzi (86′ Bjarnason); Borrelli (72′ Olzer). A disp.: Andrenacci, Paghera, Calvani, Bjarnason, Bianchi, Nuamah, Bertagnoli, Olzer, Muça, Besaggio. All.: P. Bisoli
Marcatori:
Angoli: 7-3
Ammoniti: 60′ Bianchi, 86′ Ruggeri, 92′ Colantuono, 92′ Bisoli
Kevin Bonacina di Bergamo
Assistenti: Francesca Di Monte (sez. Chieti) – Gaetano Massara (sez. Reggio Calabria)
IV Ufficiale: Dario Di Francesco (sez. Ostia Lido)
Var: Matteo Gariglio (sez. Pinerolo)
AVar: Orlando Pagnotta (sez. Nocera Inferiore)