Alessandro Totaro: “Sogno in grande ma vivo giorno per giorno”
E’ importante restare umili e disponibili soprattutto quando le circostanze ti portano lontano dalla città di nascita e dagli amici. La vita da calciatore fuori è sempre difficile e non sempre tutti restano educati e umili ma soprattutto vicini agli amici di sempre. Grazie, appunto, al suo amico di sempre Pierluigi Di Pasquale, abbiamo fatto quattro chiacchiere col giovanissimo Alessandro Totaro, passato dalla Primavera della Salernitana al nuovo Avellino in Serie D…
Quando è nato il tuo sogno di diventare un calciatore?
“Non c’è stato un vero e proprio momento in cui ho deciso di diventare calciatore. Sin da bambino andando allo stadio, guardando le partite, la fortuna di aver vissuto la vittoria dell’Italia ai Mondiali… diciamo un pò tutto questo mi ha fatto appassionare a questo gioco che alla fine si è rivelato dal sogno all’obiettivo”.
Chi ti ha spinto e supportato in questo sogno?
“Fortunatamente ho tante persone che mi spingono e supportano in questo, soprattutto mio padre che fin da bambino mi ha supportato dovunque andassi, mi è stato vicino nei momenti difficili. E’ grazie a lui che sono arrivato qui, oltre comunque alla mia famiglia, il mister e gli amici”.
A chi ti ispiri e chi vorresti diventare un giorno?
“Da bambino sognavo di diventare Messi o Cristiano Ronaldo. Ma negli ultimi anni ho visto altri calciatori forti come Dybala e Neymar per esempio che sono dei campioni unici nel loro genere. Un giorno mi piacerebbe diventare un gran calciatore ma la cosa più importante sarà poter dire ci sono riuscito solo con le mie forze”.
Hai vissuto le giovanili granata, come pensi che sia la struttura giovanile a Salerno?
“Il settore giovanile granata è un gran bel settore, anche se spesso viene criticato. Ci sono persone all’interno dello staff molto professionali che svolgono un lavoro altrettanto professionale oltre che di competenza tecnica”.
Necessita qualche miglioramento o ha la capacità di sfornare eventuali talenti?
“Credo che già far parte di un settore giovanile come quello granata sia una grande vetrina a livello nazionale. Ripeto che secondo me è un gran settore giovanile, con la possibilità di poter sfornare anche qualche eventuale talento… ovviamente dipende tutto dai ragazzi, dalla testa e dall’impegno”.
Dove ti vedi da qua a dieci anni?
“L’obiettivo è quello sicuramente di diventare un gran calciatore. Ora si pensa ad ora, giorno per giorno e momento dopo momento. Testa bassa a lavorare per poi sperare di compiere grandi cose un domani”.
Cosa si prova a giocare in una squadra “rivale”?
“Ho grande affetto per la maglia granata e resterò sempre innamorato di quella maglia. Sono cresciuto nel settore giovanile della Salernitana. Guardo giorno per giorno come ho detto prima. Oggi mi trovo ad Avellino, una grande piazza. I tifosi mi stanno dando un gran supporto. Poi domani vediamo quello che succede, oggi sono qui e voglio far bene”.
C’è pressione?
“La pressione c’è dovunque vai. Non è sempre detto che questa sia negativa. Può essere anche positiva e motivo di spinta e ambizione… dipende tutto da come la si vive”.
Quale ex compagno di squadra potrebbe giocare in prima squadra?
“Ci sono vari ragazzi che, secondo me, possono avere l’ambizione di giocare in prima squadra. La Primavera è un grande gruppo, con tanti giocatori di talento come Mattia Novella, Piergiorgio Falivene… ma tutti quanti sono davvero giocatori importanti. Dipende tutto da loro”.
Secondo te dove può arrivare la Salernitana quest’anno?
“Da un grandissimo mercato la Salernitana è destinata a svolgere un campionato di tutto rispetto. Ha tutte le carte in tavola per essere una delle protagonista. Deve puntare in alto e sono sicuro che ci riuscirà”.
Alessandro in bocca al lupo (mai questa volta più sensato) ma in senso buono per la tua avventura!
“Grazie a voi, a presto”.