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Aziz Abbes Mouhiidine e quell’oro negato ai Mondiali di boxe

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L’uomo di punta del pugilato italiano, Aziz Abbes Mouhidiine, sul ring di Tashkent (Uzbekistan) per la rassegna iridata, nella quale puntava a migliorare l’argento di Belgrado 2021.

Il Mondiale di pugilato di Aziz Abbes Mouhiidine

Un verdetto ingiusto, a detta di tanti autorevoli osservatori (non solo italiani): il peso massimo Aziz Abbes Mouhiidine ingiustamente privato di una medaglia d’oro ampiamente meritata ai Campionati del mondo di Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan.

Il percorso del 24enne nato ad Avellino e cresciuto a Mercato San Severino è stato semplicemente folgorante: il boxeur seguito dal maestro Gennaro Moffa ha debuttato con una larga vittoria ai punti (4-0) sul kazako Oralbay per poi avanzare ai quarti dopo il 4-1 all’ecuadoregno Castillo Torres.

Mouhiidine si è poi ripetuto contro il tagiko Boltaev: verdetto unanime e podio al sicuro. Stesso copione anche in semifinale: il pugile delle Fiamme Oro non ha lasciato scampo neppure all’armeno Narek Manasyan, riscuotendo un altro 5-0.

Nell’ultimo atto della rassegna iridata, l’azzurro di origini marocchine per parte di padre ha trovato davanti a sé il russo Muslim Gadzhimagomedov. Diciamolo subito a scanso di equivoci: lo spettacolo offerto dalla finale è stato complessivamente modesto, soprattutto perché Gadzhimagomedov – argento olimpico in carica dei massimi – ha cercato di legare continuamente pur di bloccare gli attacchi dell’avversario.

Dopo aver perso di stretta misura la prima ripresa, Mouhiidine ha convinto decisamente più nel secondo round, mettendo a segno un paio di destri che gli hanno consentito di sorpassare Gadzhimagomedov. Pochi spunti degni di nota negli ultimi 3′: il pugile russo non ha risparmiato colpi proibiti dietro la nuca e ripetuti clinch; il campione europeo ha invece provato ad accorciare la distanza, lavorando principalmente con il gancio.

In ogni caso, anche un osservatore poco avvezzo alla boxe dilettantistica avrebbe attribuito il successo al pugile salernitano. E invece, dopo avergli assegnato in un primo tempo il titolo (seppure con verdetto non equanime, 3-2), i 5 giudici hanno messo mano ai cartellini: ribaltone e medaglia d’oro al pur modesto Gadzhimagomedov.


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Una decisione politica

Come ha sottolineato una grande firma come Dario Torromeo, è evidente a tutti che l’epilogo della finale dei pesi massimi sia stato pesantemente condizionato dai vertici dell’International Boxing Association (IBA), presieduta dal russo Umar Kemlev, e dai corposi capitali di Gazprom, il principale sponsor della federazione mondiale, tant’è che la finale è slittata da sabato 13 a domenica 14. Non sarà difficile intuirne il perché…

Un verdetto politico, dunque, che non toglie alcunché a Mouhiidine: il pugile dell’Irno si presenterà a Parigi 2024 da favorito numero 1 per l’oro olimpico nei 91 kg. A proposito: il torneo a cinque cerchi sarà gestito direttamente dal CIO proprio per evitare i frequentissimi episodi di corruzione che hanno inquinato il mondo del pugilato dilettantistico.

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Carmine Marino
Carmine Marino
Nato a Battipaglia nel 1986, dal 2004 si è occupato di cronaca, attualità, cultura e sport per «Il settimanale Unico» e «Il Quotidiano della Basilicata». Telecronista di calcio, basket, calcio a cinque e pallavolo per alcune televisioni locali del Basso Salernitano, dal 2016 è speaker di manifestazioni sportive amatoriali di atletica e ciclismo, per le quali cura anche le attività di ufficio stampa. Già collaboratore fisso del «Il Quotidiano del Sud - L'altravoce dei ventenni» e di ventiblog.com, attualmente è caporedattore di SalernoSport24 per gli sport di squadra e le discipline olimpiche. Dal 4 dicembre 2023, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania. Insegnante di italiano e storia nelle scuole superiori, ha pubblicato saggi e recensioni in volumi collettanei e su riviste di storia contemporanea. Dalla primavera del 2023 è socio della Società italiana di storia dello sport.

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