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A Pescara l’ultimo passo per coronare un sogno e cancellare la gogna mediatica

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Sono trascorsi circa due giorni e mezzo dalla vittoria sull’Empoli all’Arechi. Una sana tensione sportiva ha accompagnato da un lato l’intera tifoseria della Salernitana, le lancette si rincorrono per scandire il trascorrere del tempo. Il countdown dell’attesa sta per volgere al tempo.

Una macchia su Salerno

La trepidante attesa è stata purtroppo turbata dall’evento a dir poco fuori posto, e da condannare, della figlia del tecnico salernitano Gianluca Grassadonia. Le modalità dei fatti vanno accertate ancora e in un Paese (solo sulla carta) garantista, invece, si emettono già le sentenze con titoloni da prima pagina. Un episodio molto sgradevole, da stigmatizzare più come la bravata di turno di bulletti di quartiere, ha avuto un clamore mediatico fuori dal comune, trasformato quasi nel più crudele racconto di cronaca nera d’Italia.
Un colpo basso alla città ed alla tifoseria, immediatamente dissociatesi, condannando tutto quanto avvenuto.

Le grandi manovre

E si fa presto a pensare a quali grandi manovre abbiano architettato e costruito con arte una cassa di risonanza di tale portata. Per i soliti personaggi, burattinai senza vergogna e dignità di un teatro volgare e corrotto, risponderà il risultato del campo alla fine dei novanta minuti.
Per un intero campionato nessuna testata nazionale ha dedicato con simile enfasi attenzione all’andamento sportivo delle vicende di Castori e dei suoi ragazzi, considerati sfavoriti da ogni opinionista, addetto ai lavori e finanche ogni settimana dai bookmakers, come vittime sacrificali di un rito
Un bel Paese, questa Italia in mano agli sciacalli, quelli che pensano di governare la libertà e la giustizia con il potere associati a quelli, più beceri e asseverati, che rincorrono solo i titoli forti per un click in più e mezzo punto in più di share da rubare al sano e costruttivo documentario concorrente negli ascolti, solo per stare dietro all’auditel dei tanti, prolifici programmi “trash”.

Il ritorno del guerriero

Ma, a proposito di Castori, la notizia buona arriva a tifosi e squadra proprio dal trainer marchigiano: il tampone negativo gli consentirà di essere il condottiero nell’ultima, decisiva battaglia.
La squadra a Pescara deve compiere l’ultimo sforzo per conquistare un traguardo agognato per ben 23 anni. Il popolo granata, dopo lunghi anni di sofferenze sportive, delusioni ed anche lutti, spera vivamente di poter gioire e provare emozioni senza paragone.
La scaramanzia ha tenuto tutti in silenzio, la piazza ha mantenuto un profilo basso per non masticare amaro alla fine e soprattutto in considerazione anche dei tanti nemici sportivi che la Bersagliera detiene in giro per lo Stivale.
Il gruppo, concentratosi assieme in una sorta di mini ritiro, è pronto a far di tutto per superare l’ultimo scoglio, consapevole che anche un avversario retrocesso non regalerà nulla.

Pillole di amarcord

Il Pescara ovviamente non va sottovalutato perché, seppur disastrato e retrocesso, ha diversi ex granata col dente ancora avvelenato, che non stenderanno tappeti rossi sul prato dello stadio Adriatico. In quello stadio sono molti di più i cattivi ricordi che le soddisfazioni provate, una su tutte la grande delusione maturata nel 1991 con la retrocessione in C nello spareggio col Cosenza. Lo ricorderà bene anche il compianto Fulvio De Maio, che ha lasciato questa terra nelle ultime ore per raggiungere la Curva del Paradiso e sostenere i granata da lassù. Un altro pezzo di storia di cui Salerno sentirà forte la mancanza.

La storia attende la Salernitana

La Salernitana dovrà lottare ancor di più contro tutto e tutti, riscrivere la storia e associare Pescara ad un evento piacevolmente memorabile ed indelebile, per cancellare anche l’ultima, gratuita è perfida gogna mediatica.
Già è storia la data del 10 maggio, quella della promozione in massima serie del 1998. Tra poche ore i cittadini di Salerno sparsi in ogni dove, ma animati da comune senso di appartenenza, sognano di poter ripetere quella illustre impresa.
ForzA ragazzi!

 

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