HomeCalcioMartiniello: "Per me Cava è casa. Un ritorno? Vediamo mai dire mai"
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Martiniello: “Per me Cava è casa. Un ritorno? Vediamo mai dire mai”

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Intervista ad Antonio Martiniello, ex attaccante di Cavese e Reggina.

Intervista ad Antonio Martiniello

Classe 1996, di ruolo attaccante. Originario di Aversa Martiniello debutta in Serie C nel 2014 con la squadra granata totalizzando 8 presenze. Nella stagione successiva passa alla Paganese dove con Grassadonia colleziona altre 8 gettoni in Lega Pro. Viene acquistato dalla Salernitana dove fa la spola tra la Primavera e la prima squadra. Nel 2016 torna all’Aversa dove non riesce a lasciare il segno. Passa al Campobasso nel mese di gennaio dove riesce a trovare continuità giocando 14 gare e segnando 4 reti. La stagione successiva passa alla Cavese dove in 31 gare realizza 20 gol. Annata che, gli vale la chiamata dell’Olbia in Serie C, ma gioca solamente 6 gare. A gennaio del 2019 Martiniello passa alla Reggina.

Ritorna in Serie D l’anno successivo dove gioca prima nell’Audace Cerignola e quest’anno con la maglia della Vastese.

Antonio, la nostra ultima chiacchierata risale agli inizi del 2020 alla vigilia di Cavese-Reggina, dopo un anno è cambiato tutto. Tu che vivi il mondo del calcio h24 come hai vissuto questa situazione?

«Hai detto una cosa giustissima, purtroppo è cambiato tutto. Non auguro a nessuno di vivere quest’esperienza, l’abbiamo vissuta male, soprattutto noi dilettanti. Si giocava una partita e poi si rimaneva fermi per quattro gare, purtroppo il protocollo dei dilettanti e ben diverso da quello dei professionisti che, nonostante i casi di COVID-19 disputavano quasi sempre la propria gara. Noi abbiamo avuto due focolai in squadra, infatti siamo stati fermi quasi 80 giorni in totale. Non è semplice, poi ritornare in carreggiata perché comunque, hai bisogno di rimetterti in forma e con tutti questi stop non era affatto semplice».

L’Italia dopo 53 anni è tornata sul tetto d’Europa. Secondo te, qual’ è stato l’episodio determinante?

«L’Italia è stata semplicemente fantastica. L’episodio determinante secondo me è stata la gara con il Belgio, che ha rafforzato la voglia e la fame di vincere il trofeo, visto che si è giocato con la prima classificata del ranking FIFA. La forza di questa squadra è il gruppo: Chiellini, Bonucci, Insigne e Immobile ma come tanti altri portavano tanta allegria al gruppo, questo è fondamentale. Era destino che vincesse».

Quest’anno sei stato fondamentale nella salvezza della Vastese, visto che hai realizzato 12 gol in 27 gare. Come giudichi il tuo anno?

Quest’anno a Vasto mi sono trovato benissimo. La società non mi ha mai fatto mancare nulla. Tra mille difficoltà comunque, ho realizzato dodici gol, ho iniziato senza partecipare al ritiro pre-campionato e non è stato facile per me. Ho avuto anche un infortunio al ginocchio, che non mi ha dato pace. Ma a prescindere da tutto credo sia stata una buona stagione per me e per la squadra visto che abbiamo raggiunto la salvezza.

Ora sei svincolato hai già delle proposte sul tavolo?

«Si, come ben sai al momento sono svincolato. Ci sono varie offerte sul tavolo, valuterò tutto con calma, sicuramente darò priorità alla Vastese perché comunque loro mi hanno dato tanto». 

Cosa ne pensi della scelta della Cavese di affidarsi a Pino Ferazzoli? Inoltre, i tifosi della Cavese non ti hanno mai dimenticato e tu nemmeno hai dimenticato loro. Potremmo mai rivederti con la maglia dei metelliani?

Si, conosco bene Ferazzoli. Quando lui allenava ad Aversa, io facevo il raccattapalle allo stadio. Sicuramente è un’ ottima scelta, viene da un anno bellissimo a Vallo della Lucania e se la merita tutta questa possibilità di misurarsi in una piazza come Cava. Per me Cava è casa, per me Cava è cuore. Se sto continuando la mia carriera lo devo anche a loro che ai tempi hanno creduto nelle mie capacità. Quando vengo a Cava i tifosi mi trattano sempre bene e mi fanno sentire uno di loro. Ho un grandissimo rapporto con Gianmarco Amato, che per me è come un papà. Cava per me è stata come ti ho detto in precedenza un trampolino di lancio. Chi è non spererebbe in una chiamata della Cavese? Sarebbe follia non pensarci. Vediamo il futuro cosa mi riserverà, spero di fare la miglior scelta per la mia carriera».

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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.
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