HomeCalcioPaganese: il punto di vista di Danilo Sorrentino sulla stagione dei liguorini
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Paganese: il punto di vista di Danilo Sorrentino sulla stagione dei liguorini

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Dopo tredici giornate la Paganese al momento occupa il tredicesimo posto del girone C di Serie C, analizziamo fino a questo momento il campionato degli azzurrostellati.

Paganese: bisogna migliorare il trend interno

Dodici punti in tredici gare questo recita lo score attuale della Paganese. Gli azzurrostellati però, al momento sono fermi ancora a zero vittorie su sei gare disputate al Marcello Torre. Un risultato negativo se consideriamo che la Paganese lo scorso anno ha perso solamente una volta in casa contro il Bari.

Rispetto allo scorso anno ci sono stati alcuni cambiamenti; sono partiti alcuni giocatori che lo scorso anno erano fondamentali per lo scacchiere tecnico di Erra e stiamo parlando di: Baiocco, Stendardo, Capace e Panariello. Nonostante ciò la squadra di Erra in estate ha dato fiducia al baby Campani del Sassuolo già lo scorso anno in rosa con i liguorini si sono aggiunti alla rosa: Mendicino, Cesaretti, Onescu e Benedetti. Rinnovata però anche la fiducia ai vari: Schiavino responsabilizzato anche dalla fascia di capitano, Sbambato, Gaeta, Guadagni, Diop e all’eterno capitano Francesco Scarpa.

Intervista a Danilo Sorrentino

Abbiamo raccolto alcune opinioni del collega Danilo Sorrentino di Eleven Sports, voce delle gare casalinghe di Cavese e Paganese che ci ha parlato della situazione che vive l’ambiente azzurrostellato.

Danilo, una Paganese che torna dal Menti con un prezioso 1-1 contro la Juve Stabia. Come ti è sembrata la prova degli azzurrostellati?

«Si è vista una gara totalmente diversa al match col Bisceglie. Secondo me ha inciso molto l’aspetto mentale, perché si è notata la voglia di far risultato. Si sono viste anche delle buoni situazioni offensive, un tallone d’achille in questa prima parte di stagione. La Paganese è stata sempre lodata per le doti di compattezza, d’organizzazione e di attenzione difensiva, però poi quando doveva proporsi in avanti ha sempre faticato. Domenica però contando le occasioni avute la Paganese avrebbe meritato qualcosa in più, però poi il palo di Codromaz ha pareggiato il computo finale»

Dopo tredici giornate la Paganese occupa una posizione di metà classifica. Su dodici punti totali solo quattro sono stati conquistati in casa. Dove sta la differenza tra la Paganese in formato casalingo e la Paganese in formato esterno?

«Visto che quest’anno si gioca a porte chiuse escluderei il fattore campo. L’unica giustificazione secondo me è che la partita in casa bisogna farla, in determinate partite, in determinate circostanze e contro determinate squadre: vedi Bisceglie, Virtus Francavilla o Cavese dove la Paganese ha mostrato delle difficoltà a sviluppare il gioco; in trasferta magari affronti delle squadre che si aprono di più e lasciano degli spazi, quindi si può agire di rimessa e quindi se si sfruttano queste situazioni una squadra che non ha elevate doti offensive può essere favorita».

Gli azzurrostellati sono da sedici anni un’istituzione della Serie C. Tutto questo è merito della programmazione societaria?

«Il presidente Trapani è stato lungimirante nelle scelte fatte in questi anni. La prima fonte di sostentamento della società sono i giovani. Il presidente non l’ha mai nascosto e gli va dato atto di aver sempre costruito delle rose che nella maggior parte dei casi hanno avuto un buon rendimento senza mai fare il passo più lungo della grande. Ogni anno è sempre un’anno diverso a quello precedente, anche quest’anno sono cambiati tanti calciatori. Ricordiamo pure che la Paganese abbraccia un bacino d’utenza più ristretto rispetto ad altre piazze. Sicuramente si poteva far meglio nella programmazione a lungo termine, anche perché quando si parla di progetto tecnico puntualmente questi ultimi falliscono dopo pochi mesi.».

Sabato arriva al Marcello Torre una corazzata come il Bari, che come rendimento esterno è la seconda forza del campionato al pari della Ternana autentica schiacciasassi. Dove può la squadra di mister Erra mettere in difficoltà la squadra di Auteri?

«Mi collego al discorso precedente dove abbiamo parlato di cosa cambia in casa e in trasferta. Stavolta al Torre arriverà una squadra che fa la partita ma che lascia anche un po’ di spazi. Rispetto a quando ha affrontato la Ternana, la Paganese ha delle certezze in più e più squadra e possiede anche delle consapevolezze acquistate in questa prima parte di stagione. Penso che può mettere in difficoltà il Bari, ma deve essere essenziale il centrocampo perché potrebbe esserci una superiorità numerica. Potrebbe essere una partita simile a quella con l’Avellino. Se la Paganese interpreta i primi 45 minuti giocati con l’Avellino anche col Bari può avere qualche chance di poter portare un risultato positivo a casa. Sarà importante l’approccio alla gara e la predisposizione di giocare contro una squadra che pratica un calcio molto dispendioso e votato all’attacco».


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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.
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