Continua il caos in Serie C. Dopo la vicenda Bitonto/ Picerno, ecco un altro problema che mette a rischio la prima giornata di campionato.
Serie C: l’AIC sul piede di guerra
A rischio la prima giornata di campionato.
Così potremmo sintetizzare le varie situazioni accadute in questi giorni in Serie C.
In primis troviamo la presunta combine tra Bitonto e Picerno del 2019, che, ha fatto rinviare i calendari e i gironi programmati inizialmente il 10 settembre. Il motivo è semplice: entrambe le società visto che, in primo grado sono state condannate alla Serie D si sono avvalse di ricorrere al secondo grado della Giustizia Sportiva.
Il secondo motivo è la questione lista chiusa.
Da quest’anno la Serie C ha ripreso dopo un anno di stop le liste chiuse.
Le rose da quest’anno devono essere composte da:
- 22 calciatori professionisti;
- Il numero potrà essere aumentato di una unità, arrivando quindi a 23, con l’inserimento di un giovane professionista nato successivamente al 1 gennaio 2001;
- Ad aumentare il numero potranno essere anche i “primi contratti di calciatori professionisti”, ovvero propri tesserati già giovani di serie, nel caso di sottoscrizione del contratto a campionato in corso;
- Chi non rispetterà il regolamento andrà incontro a sanzione.
La scelta dell’AIC
Pubblichiamo un estratto del comunicato dell’AIC:
L’Associazione Italiana Calciatori prende atto del silenzio e della mancata risposta da parte della Lega Italiana Calcio Professionistico alla richiesta di abolizione delle liste di giocatori utilizzabili nel campionato di Serie C nella stagione 2020/2021.
Il percorso virtuoso intrapreso nella scorsa stagione concedeva alle singole società la libertà di investire sulla costruzione di una squadra competitiva, innalzando il livello del campionato e dello spettacolo, creando così un miglior contesto formativo anche per i giovani, basato sulla meritocrazia.
Le critiche dell’AIC
L’Associazione Italiana calciatori critica la scelta della Lega Pro per questi motivi:
- pregiudicare le opportunità di lavoro a circa 200 tesserati della categoria;
- pregiudizievoli squilibri professionali e un peggioramento qualitativo della Serie C;
- generare false illusioni di carriera a tanti giovani calciatori schierati in campo con il solo intento di beneficiare delle somme distribuite in relazione al loro impiego.
Per tali motivi, l’Associazione Italiana Calciatori ha annunciato lo stato di agitazione per l’intera categoria dei calciatori tesserati per le società militanti nel campionato di Serie C, dichiarando anche che, in caso di mancata soluzione delle tematiche evidenziate, di indire lo sciopero per la prima giornata di campionato.
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