L’analisi delle sostituzioni di Salernitana–Juve Stabia. Cambi per lo più obbligati per Gian Piero Ventura, costretto a variare l’assetto tattico dopo appena 5 minuti a causa dell’espulsione di Aya.
Salernitana-Juve Stabia, l’analisi del match
Una Salernitana tutta cuore ed attributi, sfata finalmente il tabù post lockdown ottendendo i tre punti in una gara ostica sotto tutti i punti di vista. Ventura, così come preventivato alla vigilia, dispone i suoi con il 3-4-1-2, con il rientrante Kiyine a supporto della black power Jallow–Gondo. Pronti-via, e per i granata la strada si fa già in salita. Lancio dalle retrovie per Canotto, che sguscia ad Aya e si invola verso la porta di Micai. L’ex Pisa non ci sta e tenta, goffamente, di contenere l’ex Salerno Calcio aggrappandosi letteralmente alla maglia. Calcio di punizione dal limite e rosso diretto. Ventura corre ai ripari richiamando Jallow in panchina in luogo di Karo, che si piazza sull’out destro di difesa. Ventura, dunque, passa al 4-4-1, con Kyine dirottato sulla fascia sinistra. La Juve Stabia tenta di approfittare della superiorità numerica con un paio di incursioni sulla fascia del solito Canotto, ma questa volta i granata non ci stanno e reagiscono alla grande.
Al 23′, gran palla dalla sinistra di Kiyine per l’accorrente Akpa Akpro, che rientra sul destro ubriacando Troest e supera Provedel con un colpo da biliardo che bacia il palo prima di terminare in rete. Meraviglioso. Inizialmente la Juve Stabia accusa il colpo, mostrandosi poco lucida e rischiando il colpo del k.o. dopo un paio di ripartenze pericolose granata. La squadra rimane corta e compatta, ma soprattutto gagliarda e, questa volta, con idee di gioco ben precise, appoggiandosi spesso su un Gondo in serata di grazia. Caserta ridisegna lo schieramento passando al 4-2-3-1, nel tentativo di sfruttare l’uno contro degli sguscianti Canotto e Di Mariano. Sul finale di tempo, “Vespe” pericolose con una repentina ripartenza di Elia, che intercetta un appoggio errato di Karo e s’invola verso la porta, ma Micai fa buona guardia.
La ripresa
Il secondo tempo, sostanzialmente, si apre sulla stessa falsa riga del primo. Al 10′, Akpa Akpro, servito da Gondo, ha la palla del raddoppio, ma il suo tiro è ben parato da Provedel. Al 18′, arriva la palla gol più ghiotta della seconda frazione. Punizione dalla trequarti di Kiyine, su cui si avventa Karo che spara di destro da pochi passi, ma il pallone si stampa sulla traversa. Al 68′, ecco i primi cambi. Heurtaux e Maistro per gli esausti Jaroszynski e Kiyine. Nemmeno il tempo di “ambientarsi” sul terreno di gioco, che l’ex Udinese commette un’ingenuità che vale il pareggio gialloblu. Lancio in area per Forte, che si gira facilmente su Heurtaux e insacca alle spalle di Micai, 1-1. La Salernitana, però, non si scompone, e riparte alla ricerca del nuovo vantaggio. All’81’, palla recuperata da Akpa che serve in area Gondo, che si porta avanti la sfera e supera Provedel con un preciso rasoterra. All’86’ gli ultimi cambi. Dentro Djuric e Lopez, fuori Curcio e uno stratosferico Gondo. Al 95′, brivido lungo la schiena dei calciatori e allenatori. Punizione dalla sinistra, il pallone carambola sulla testa di Provedel, rimasto in attacco dopo un calcio d’angolo, e finisce sui piedi di Troest che non deve far altro che insaccare da pochi passi, ma Micai è straordinario e alza il muro. Finisce tra gli abbracci e gli applausi dell’allenatore alla sua squadra, finalmente cinica, tosta e gagliarda che porta a casa l’intera posta in palio dopo 90′ minuti di sofferenza in un uomo in meno. Vittoria fondamentale per la “Banda Ventura”, che adesso potrà guardare al futuro con maggior ottimismo.
Le sostituzioni
Entrato dopo pochi minuti di gioco a causa dell’espulsione di Aya, Antreas Karo, sostanzialmente, si è ben disimpegnato sull’out destro, a dispetto dell’ultima uscita tutt’altro che rassicurante. Gara piuttosto accorta la sua, con poche sovrapposizioni sull’out destro. Su di lui, però, pende l’errore marchiano sull’1-0 da pochi passi. Dalle pagelle: Adattato a terzino destro, gioca una gara attenta ma tutt’altro che propositiva, risultando spesso in ritardo nelle sovrapposizioni e lento ad impostare. La Giallappa’s potrebbe inserire la sua clamorosa traversa, da mezzo metro, in una loro goliardica clip. 5
Piuttosto negative, invece, le prestazioni di Maistro ed Heurtaux, co-protagonisti del momentaneo pareggio delle Vespe. Da un errore di movimento dell’ex Rieti, lancio in area per Forte, che ha tutto il tempo di controllare, girarsi e spedire in rete in tutta tranquillità. Il difensore francese è apparso poco reattivo e addirittura spaesato in marcatura, complice, presumibilmente, una condizione fisica ben lontana dall’accettabile. Dalle pagelle: Heurtaux – Entra a freddo e si perde Forte in occasione del gol del pareggio, ancora da recuperare. 5,5.
Approccio sbagliato, ancora una volta, per il numero 23 di proprietà della Lazio, apparso fumoso ed ingenuo in occasione dell’ennesima ammonizione che gli costerà un turno di stop. Dalle pagelle: Maistro – Non entra benissimo in partita ed un suo scatto in fuorigioco dà il via al pareggio stabiese. Sciupa un contropiede partendo in ritardo e rimedia anche una sacrosanta ammonizione, 5.
Gli ultimi minuti
Solidi, invece, i 10 minuti scarsi di Milan Djuric e Walter Lopez, inseriti dal mister per dare manforte alla fase difensiva. La chiusura col fisico del panzer bosniaco, valsa l’abbraccio di Alessandro Micai, la dice lunga sull’importanza del numero 11 granata. Dalle pagelle: Djuric – Entra per tenere alta la squadra e per difendere anche la propria porta da sortite avversaria, non ne sbaglia una pressando anche il portiere ogni qualvolta possibile, 6,5.
Di sostanza, come accaduto spesso, lo spezzone di gara di Walter Lopez, entrato per dare sicurezza ai suoi compagni di reparto. Dalle pagelle: Lopez – Entra per evitare danni, SV.