Fabiana Vecchione è di sicuro uno dei nomi più gettonati del calcio femminile campano. La calciatrice partenopea, classe 1999, ha vestito la scorsa stagione la casacca del Sarno, capitanata da Fatima Vicedomini, contribuendo al salto dalla Serie C1 alla A2 di calcio a 5. Dopo la stagione sul parquet, con il team di mr. Francesco Manco e patron Giancarlo Caiazzo, la Vecchione è tornata al manto erboso. In questa annata, infatti, esperienza nelle fila del Pomigliano, dove è arrivata un’altra promozione dalla Serie C alla B di calcio ad 11. Il club, caro al presidente Raffaele Pipola, ha dominato il gruppo D di terza serie grazie ad un ruolino di marcia impressionante. Sedici vittorie e due pareggi, senza alcuna sconfitta, per l’undici guidato dall’ allenatore Vittorio Esposito, sino allo stop delle attività agonistiche. Per la Vecchione, esterno d’attacco e trequartista, è il terzo salto di categoria visto che nella stagione 2017/2018 con le Afragirl aveva centrato il balzo in A2 di calcio a 5. Abbiamo raggiunto, cosi per qualche battuta la stessa Fabiana Vecchione, che si era legata, in precedenza, al Napoli, sia di calcio a 5 che ad 11.
Fabiana Vecchione nonostante la tua giovane età puoi vantare già tanta esperienza nel mondo del calcio femminile. Come ti sei avvicinata a questo sport?
«Mi sono avvicinata a questo sport, credo, come tante altre ragazze della mia età. Ho iniziato giocando per strada, cortili o ovunque capitasse con amici per puro divertimento. Ricordo, ad esempio, le porte allestite in fretta e furia con le bottiglie d’acqua, spesso trovate per strada. Nei nostri “campetti” non esistevano linee o schemi da seguire, l’unica regola era rimanere insieme rincorrendo quel pallone. Il tutto è iniziato quando avevo 5-6 anni, ad 8 i miei mi iscrissero ad una scuola calcio e a 10 cominciai la trafila con il Napoli».
Lo scorso anno hai militato nelle fila del Futsal Sarno trascinando la squadra alla promozione in Serie A2. Che ricordo hai di quella cavalcata? E della seguente partecipazione al Torneo delle Regioni?
«Della stagione passata, giocata con la maglia del Sarno, ho sicuramente ricordi bellissimi. Una grande cavalcata, culminata con il massimo dei risultati. Mi avevano acquistato per cercare il salto in Serie A2 e credo di aver soddisfatto società e staff tecnico. Credo di aver ricompensato anche la fiducia del grande Pasquale Vitter, con il quale avevo lavorato in passato, e che mi ha spinto nell’avventura che sicuramente mi ha dato tanto. Con la Rappresentativa Campania di calcio a 5, invece, c’è un po’ di rammarico perché avremmo potuto fare molto di più. Personalmente posso dire di aver dato tutto, avendo segnando in ogni partita del torneo».
Hai giocato sia a calcio a 5 che ad 11. Quali sono le principali differenze a tuo avviso tra parquet e manto erboso? Quale sono i ricordi più belli che leghi a loro?
«Tra il calcio a 5 e quello ad 11 le differenze sono tante, a partire dal modo in cui ti sposti. Nel futsal tutto è più veloce, gli spazi più stretti, non ci sono tempi morti e ci vuole tanta tecnica collegata ad una grande testa. Il calcio ad 11, invece, ti permette di giostrare su spazi differenti e muoverti con schemi diversi. Nel calcio a 5 il mio ricordo più bello è il campionato vinto con le Afragirl. In quello ad 11 i momenti belli sono tanti, in particolare con la maglia del Napoli. Se devo sceglierne uno non posso non citare il campionato vinto con il Pomigliano quest’anno».
Quest’anno stagione super a Pomigliano con un’altra promozione raggiunta. Stagione perfetta in pratica a chi dai i meriti maggiori? A livello personale come è andata?
«I meriti maggiori, a mio avviso, vanno divisi ugualmente tra squadra e società. Non basterebbero mille parole per descrivere ciò che abbiamo fatto di buono in questo campionato, chi ci ha seguito ha potuto constatare che la promozione è strameritata. Personalmente mi sento soddisfatta per quello che ho espresso con questa maglia. Fare 21 goal dopo anni che non calpestavo il manto erboso non era facile , ma ho avuto un grande impatto, grazie anche ale mie compagne, e ne sono felice».
Dove sogni di arrivare Fabiana Vecchione?
«Non mi pongo un obiettivo preciso sinceramente. Ho tanta voglia di fare bene di sicuro e credo di aver disputato stagioni importanti negli ultimi anni. Posso dire che sogno di arrivare ai massimi livelli e spero di restarci per quanto più tempo è possibile, come credo sia normalissimo».
Che opinione hai rispetto all’interesse verso il calcio femminile?
«Lo reputo assolutamente un movimento in grande crescita. In particolare con l’ingresso di tanti club importanti nel calcio femminile l’interesse è aumentato. Anche i Mondiali di Francia dell’anno scorso hanno dato tanta visibilità al calcio femminile, sopratutto in Italia dove spero l’amore verso questo sport aumenti ancora».