Sei partite giocate ieri, due si disputeranno oggi: la Bundesliga è il primo campionato europeo a ripartire dopo l’emergenza Coronavirus
E’ ripartita ieri la Bundesliga, il massimo campionato tedesco, primo europeo dei top campionati a ripartire dopo il lockdown da emergenza Coronavirus. Sei le partite disputate ieri ma tanto stupore e curiosità sui volti dei giocatori al rientro in campo dopo circa tre mesi. Super i controlli dentro e fuori dal campo, all’avanguardia gli impianti sportivi in terra tedesca che non hanno mancato la massima attenzione e organizzazione. Entrambi gli staff delle rispettive squadre si sono divisi i compiti di “messa in sicurezza e igienizzazione” dei rispettivi spogliatoi, divise e, ovviamente, dei palloni del rettangolo verde. Particolare lo svolgimento della fase di riscaldamento degli atleti con mascherine e distanziamento. Niente esultanze, niente bottiglie di idratazione al plurale e qualsiasi altro concetto di collettività: il calcio per un momento è diventato singolo e non team.
Bundesliga: dossier sicurezza e impiantistica
Non sono mancati momenti particolari come lamentele, spintoni e qualche parola di troppo. Per un momento forse tutto questo ci è mancato e si è bypassata la fase di “giustizia” e di confusione. Ma come mai la Bundesliga è il primo campionato europeo che ha deciso di ripartire nonostante l’emergenza ancora in atto? Gli stadi della massima serie tedesca sono tutti all’avanguardia con una componentistica classificata dalla serie come moderni o addirittura ultramoderni. Porte chiuse come da protocollo ma una bella idea in termini visivi: l’emittente tedesca di Sky Sport News ha ben pensato di ricreare sugli spalti le coreografie in virtuale dei rispettivi club. Colpo d’occhio niente male che ha fatto sentire un pò tutti meno lontani. Altro impatto visivo quello di ricreare i “fan” cartonati sugli spalti: alcune squadre hanno ben deciso di installare i cartonati con i faccioni dei propri tifosi in formato gigante.
La DFL, organo organizzativo della Bundesliga insieme a professionisti medici, ha elaborato uno speciale protocollo medico di 50 pagine. La guida è suddivisa in quattro parti. Ognuno con un rischio responsabile: stadio, strutture di allenamento, hotel e igiene domestica. Documentare i casi di Coronavirus e la loro progressione, test frequenti e regolari di persone direttamente e indirettamente coinvolte, garantire che il rischio di contagio sia ridotto al minimo durante gli allenamenti e le partite. Un limite anche per il personale. Dentro e fuori il rettangolo di gioco: un massimo di 326 persone, dagli addetti alla sicurezza passando per i telecronisti, giocatori e staff. Per tutti quelli che volessero visionare il protocollo della Bundesliga, stilato insieme alla DFL, il link è questo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
L’impero City avanza: acquistata la nona squadra, il Lommel SK
Spadafora “chiude” al calcio: “Prima gli altri sport e i centri sportivi”