Nell’era Lotito, lo stadio Arechi è stato più volte proposto per ospitare la Nazionale italiana in un’amichevole di lusso. L’analisi sull’impianto di via Allende.
La Nazionale italiana all’Arechi
In maniera pressoché ciclica, specie negli ultimi anni, lo stadio Arechi viene proposto come sede per ospitare un’amichevole “di lusso” della Nazionale italiana. Azzurri che, almanacco alla mano, mancano a Salerno dal 1998, quando la formazione allenata da Dino Zoff pareggiò per 2-2 nell’amichevole contro la Spagna. In quell’occasione, andarono a segno Filippo Inzaghi, autore di una doppietta, De Pedro e un certo Raul Gonzalez Blanco, punta di diamante dei Galacticos.
Se fino al 2011 l’ipotesi appariva quasi “favolistica”, le speranze dei salernitani di rivedere la Nazionale al Principe degli Stadi sono cresciute di anno in anno. Un’ipotesi che, ad onor del vero, prima del restyling avvenuto lo scorso anno in occasione delle Universiadi, era tutt’altro che plausibile.
Le proposte e gli annunci dal 2014 ad oggi
Nell’era Lotito, a dare il primo annuncio (non concretizzato) di una gara amichevole della Nazionale all’Arechi, fu lo stesso Vincenzo De Luca, allora sindaco di Salerno. L’ex numero uno di Palazzo di Città, nel corso del consueto intervento settimanale sull’emittente LiraTv, annunciò una garà amichevole tra Italia e Inghilterra. Gara che si sarebbe dovuta svolgere nel mese di marzo, prima dell’incontro di qualificazione ai campionati europei del 2014 contro la Bulgaria. Ipotesi, poi, scartata a causa delle carenze strutturali dell’Arechi.
Stesso destino anche nel 2016, quando nel mese di maggio, in città si rincorsero voci (mai confermate) di un Italia-Francia all’Arechi. Bocciatura avvenuta a causa di una serie di criticità che resero l’impianto di via Allende non adeguato ad ospitare manifestazioni calcistiche di portata internazionale. Ad esempio, la mancanza di panchine numerate atte ad ospitare ed accogliere i tifosi, la parziale chiusura della Curva Nord (gli ingressi dell’anello superiore sono tuttora murati), la tribuna stampa al limite del praticabile, l’assenza di un tabellone luminoso (installato la scorsa estate, poi rimosso) e la scarsa presenza di servizi igienici.
Promessa giunta, nel giugno 2018, direttamente dallo stesso patron Claudio Lotito come primo regalo per il centenario della Salernitana, a patto però che si fosse realizzato il restyling entro il giugno dell’anno successivo. «Si dovesse presentare l’occasione di far giocare l’Italia a Salerno, non ce la faremo sfuggire. Cercheremo di coglierla e di portare la nostra Nazionale di calcio a Salerno per una gara internazionale. Lo meritano tutti gli sportivi e anche la città. Sarebbe una festa per il calcio, un momento di aggregazione e di unione che va oltre qualsiasi identità. Dovessimo raggiungere l’obiettivo, però, occorrerà che l’intero stadio Arechi sia in condizioni ideali. Si tratterebbe di un evento di grandissima importanza e non dobbiamo farci cogliere impreparati», affermò il presidente di Lazio e Salernitana Claudio Lotito. Buoni propositi che, anche a causa dei rallentamenti dei lavori di restyiling dello scorso giugno, non trovarono riscontro.
L’ultima proposta in ordine di tempo
l’ultima proposta in ordine temporale è datata 9 gennaio 2020, probabilmente, l’unica concreta e (quasi) realizzabile. In quell’occasione, infatti, gli uomini della Federcalcio e alcuni delegati Uefa fecero visita all’impianto di via Allende. Oltre al terreno di gioco, furono analizzati spogliatoi e spalti, riscontrando una discreta approvazione dagli organi preposti. La data paventata, prima dello scoppio improvviso dell’emergenza Coronavirus, fu quella del 4 giugno, in occasione della gara amichevole tra Italia e Repubblica Ceca.
Tutto rimandato, si spera, al 2021. Di fatti, la mancanza di tornelli nel settore Curva Nord, con l’ingresso all’anello superiore persino murato, rappresenta certamente un impedimento non di poco conto. Certamente il restyling della scorsa Primavera ha migliorato la struttura nella sua interezza, ma la sensazione è che, per ospitare una gara della Nazionale, non basti. Oltre al già citato neo della Curva Nord, occorrerebbe migliorare i servizi igienici e l’impianto di videosorveglianza, nonchè installare un tabellone luminoso, questa volta, permanente. Accorgimenti che, è bene specificarlo, spetterebbero al Comune di Salerno.