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Coronavirus, riunione straordinaria CONI. Di Maio: “Sì a stop campionati”

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L’allarme Coronavirus continua a tenere banco in Italia. Con le notizie dei contagi che aumentano anche sul nostro territorio e coinvolgono anche i nostri campionati di calcio, a partire da quello di Serie A. Ultimo caso il match di ieri tra Parma-SPAL. Riunione straordinaria del CONI.

CONI in riunione straordinaria

Da TuttoMercatoWeb.com gli ultimi aggiornamenti che stanno riguardando l’allarme Coronavirus che ha fatto seguito a Parma-SPAL. 

Il CONI chiede chiarezza sullo svolgimento dei campionati. Importanti sono le parole di Giovanni Malagò, presidente del CONI, in merito alla prosecuzione del campionato:

«La Federazione può confermare di andare avanti o meno, ma tutti devono andare nella stessa direzione, tutti gli sport. Io dico che tutti gli sport devono andare verso la stessa direzione, mi pare che il Paese lo stia chiedendo».

«Vista l’emergenza epidemiologica e le misure urgenti in materia di contenimento per la diffusione del virus COVID 19 nel nostro Paese, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha indetto una riunione straordinaria per oggi pomeriggio alle ore 15.00 in Sala Giunta con le Federazioni degli Sport Professionistici (Calcio, Pallacanestro, Golf e Ciclismo) e degli Sport di Squadra (Baseball, Softball, Handball, Pallanuoto, Pallavolo, Rugby, Hochey Ghiaccio, Hockey Prato, Hockey a Rotelle, Football Americano, Cricket e Palla Tamburello). All’incontro sono state invitate anche le due Federazioni di servizi (Medici Sportivi e Cronometristi). I Presidenti impossibilitati a presenziare di persona si collegheranno via Skype».

Di Maio: “Sì a stop campionati”

Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, ha esternato solidarietà nei confronti del collega Vincenzo Spadafora che in questi giorni ha espresso una posizione netta a favore delle stop dei campionati.

«Ci sono misure che richiedono il massimo della responsabilità, lo dico al mondo del calcio. Esprimo la mia vicinanza al Ministro Spadafora che in questo momento sta cercando di convincere tutto il mondo del calcio che è meglio non giocare. Perché se ci sono dei giocatori positivi, questi a loro volta possono contagiarne degli altri e, tornando a casa, possono contagiare altri cittadini».

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