Dopo Salernitana–Pordenone, secondo clean sheet interno per la Banda Ventura. Granata che, ad oggi, sono la quinta difesa meno battuta del campionato, sebbene la fase difensiva continui a destare qualche preoccupazione all’ex CT della Nazionale.
Salernitana, secondo clean sheet e quarto successo consecutivo in casa
Divieto di accesso. E’ questo il “segnale” simbolicamente affisso dalla Banda Ventura all’esterno dell’impianto sportivo di via Allende. Una sola sconfitta, contro i primi della classe, e ben 6 vittorie e 4 pareggi che, ad oggi, ne fanno dell’Arechi un fortino pressoché inespugnabile. Tra l’altro, l’ultimo successo contro il Trapani, il quarto consecutivo tra le mura amiche, è arrivato senza subire reti. Alessandro Micai è tornato a far registrare un clean sheet che mancava dalla vittoria del 26 dicembre contro il Pordenone, terminata 4-0. Numeri che attestano la difesa della Salernitana al sesto posto tra le meno battute, in compagnia di Cittadella e Cosenza a quota 28.
Clean Sheet, il secondo all’Arechi e il quarto complessivo in stagione, che negli ultimi mesi era diventato un vero e proprio tabù. Prima della gara del 26 dicembre, infatti, la squadra del Cavalluccio ha sempre incassato almeno un gol nelle 15 partite giocate a Salerno. Un dato che certifica le difficoltà incontrare dalla Salernitana nell’ultimo anno solare, che rischiavano di sfociare in una retrocessione, alla vigilia, impronosticabile.
Sebbene la classifica, nonché le prestazioni, sorridano ai granata, le 28 reti subite in 23 gare non fanno dormire sonni tranquilli a Gian Piero Ventura, vista la media superiore al gol subito a partita. Anche nell’ultima gara, la Salernitana, apparsa sulle gambe per gran parte del match, ha dovuto faticare e non poco a mantenere la porta inviolata. C’è voluto un grande Micai, oltre ad un pizzico di fortuna, a chiudere la porta in faccia ai granata siciliani, specie sul tiro ravvicinato di Pettinari nella prima frazione.
L’innesto di Aya nell’11 titolare
Ad ogni modo, l’innesto di Ramzi Aya sembra aver dato maggiore sicurezza al reparto difensivo. Il coriaceo difensore ex Pisa e Catania, pronti-via, ha già scalato le gerarchie del tecnico grazie alle ultime due prestazioni. Una vera e propria boccata d’ossigeno per l’intero reparto, ma soprattutto per lo stacanovista Jaroszynski (indiscusso top player della retroguardia), in passato chiamato più volte a rimediare alle uscite a vuoto di Karo e Migliorini. Chissà che a breve non possa, gradualmente, inserito anche Thomas Heurtaux nell’11 titolare, magari proprio al centro al posto dell’ex Avellino. Migliorini che, nonostante la fiducia ormai costante di Mister Libidine, continua ad apparire il più incerto del reparto difensivo granata.