Salernitana-Foggia, io c’ero quella volta che…
Era il 7 giugno del 1998, sugli spalti i tifosi diedero vita ad una delle coreografie più belle della storia salernitana, probabilmente più emozionanti del panorama ultras. Sulla scia del film cult Titanic, in Curva affondavano i ricordi ed emergevano i sogni di una città verso la Serie A. In campo, invece, loro: Salernitana da una parte, Foggia dall’altra. I granata guidati dal loro Profeta, Delio Rossi erano già abbondantemente e matematicamente in massima serie mentre le speranze dei pugliesi erano appese ad un lumicino che sola una vittoria nel principe degli stadi avrebbe potuto tenere in vita. Per quella squadra, quella macchina schiacciasassi però non c’erano ragioni e non c’era accademia, ogni partita era un momento buono per incrementare i record che quell’anno seppe mettere in fila uno dietro l’altro. Fu così che in campo andò in scena l’ennesimo film che i tifosi avevano potuto ammirare per tutto il campionato. L’ennesima vittoria sotto i colpi di Di Vaio e De Cesare (autore di un pregevole gol) che non lasciò scampo ai rivali foggiani; fu, infatti, a Salerno che i rossoneri videro sfumare la Serie B mentre in campo si festeggiava una vittoria attesa cinquant’anni. Proprio la vittoria della Salernitana, infatti, decretò la matematica retrocessione e un calvario per il Foggia che sarebbe poi durato vent’anni.