Un giorno che non dimenticheremo mai, il 24 maggio 1999, il fumo della stazione di Salerno. Quel giorno un treno riportava a casa i tifosi della Salernitana dopo la delusione sportiva del giorno prima in quel di Piacenza, dove i granata persero la Serie A.
Il fumo e il silenzio di quel 24 maggio 1999 a Salerno
Ci sono giorni che non si dimenticheranno mai. Il primo bacio, il primo giorno di scuola, il primo autostop. E oggi i salernitani sono più che semplicemente concittadini. Sono salernitani una volta di più, e tutti fratelli, perché i fratelli sono accomunati da un senso comune, nella gioia così come nel dolore. E quel giorno di 24 anni fa si alzava una colonna di fumo nero dalla stazione di Salerno.

La curiosità, e poi le sirene
Il fumo attrasse le persone come farebbe una lanterna con le falene. C’erano ambulanze, tante. Una sola cosa era chiara, il treno era andato a fuoco in quella galleria… e c’erano morti. Sarebbe potuta andare peggio se tra loro non ci fosse stato un ex pompiere, il quale mise in salvo tanti ragazzi prima di arrendersi anche lui al fumo delle fiamme.
Alla fine si contarono quattro tifosi, che diventarono immediatamente quattro figli di tutta Salerno. La disperazione che ti fa sentire solo, sei tu e tuo figlio, non sei nient’altro che questo. E per quanto l’abbraccio sia forte per ricacciare in gola quel dolore, la disperazione avrà sempre il sopravvento. Perché ti ha strappato dalla carne un figlio, un fratello, un amico.